Meno inflazione aiuterà la ripresa
Di Carlo Pelanda (2-12-2008)
In questo tipo di crisi economica - caduta della domanda globale combinata con la definanziarizzazione del sistema del credito – ci sono anche fenomeni che aiuteranno a ridurne l’impatto e, forse, a farla finire prima di quanto ora si pensi. Cerchiamo di capire tale lato “positivo”, e non è un ossimoro, della crisi stessa.
Fino
all’agosto del 2008 eravamo, globalmente, in una tendenza recessiva causata
dallo shock inflazionistico, cioè dal picco dei prezzi
dell’energia e loro contagio del sistema complessivo. Per riequilibrare
l’economia le Banche centrali hanno alzato, dal 2005, il costo del denaro,
tipica di manovra di disinflazione attraverso il raffreddamento della crescita.
Ci trovavamo, pertanto, in una situazione piuttosto grave: l’inflazione
continuava a salire, drenando capitali per i consumi, mentre la crescita
scendeva. Se vi ricordate, infatti, fino a pochi mesi
molti analisti temevano la “stagflazione” sia in America sia in Europa.
L’impatto recessivo che oggi stiamo vivendo – caduta
dei consumi e crollo di alcuni settori, per esempio l’auto – è l’onda lunga di
quella causa recessiva. Nel settembre del 2008 c’è stata una rapidissima
inversione. Dalla tendenza inflazionistica siamo passati a quella
deflazionistica. Il mercato interno americano è imploso per l’impatto della
recessione detta combinata con il cedimento del sistema bancario, imploso di
suo per le note vicende dal
PS Caro
esarcato, la crisi dovrebbe stimolare la vostra inventiva. Per esempio: Carnevale di Rimini
nel giugno del 2009; Caccia al tesoro di Ravenna, cosa che costringerà gente da
tutto il mondo a studiare la storia e le mappe dell’Esarcato, fate un sito web
a pagamento multilingue, a settembre; montate una nave romana – trireme – ed
una pirata/illirica per corsi di navigazione e battaglia navale. I comuni
dell’area facciano delle holding dove conferire, anche consorziandosi, gli
asset di proprietà locale – immobili, partecipazioni, ecc. - e li rendano remunerativi, sfilandoli al Patto di stabilità
interna (precursore di federalismo, anzi autogoverno, sul serio e non per
finta). I comuni con titoli di debito ad alto costo chiedano alla Consip (che
ha le competenze e gli strumenti) di fare un’asta su piattaforma elettronica
per ristrutturare il debito stesso a minor costo di interessi.
Il risparmio sarà usato per fini locali. Gli imprenditori creino un “Fondo di opportunità” per operare come banca complementare per la
finanza straordinaria di impresa. Un euro di liquidità ne può portare